giovedì 28 marzo 2013

Perchè non sostengo più IdV

Il comunicato di Di Pietro del 28/2/2013:
"Care amiche e cari amici,
il voto delle ultime elezioni politiche ha dato un segnale ben chiaro circa la reale forza elettorale di Rivoluzione civile."

l'ex presidente dell'IdV afferma quindi clamorosamente che Rivoluzione Civile avrebbe avuto un risultato secondo lui chiaramente scarso.
Mi permetto di ricordargli però che, alla sua prima "corsa" per le politiche, prese "solo" il 3,89%  nel 2001 nonostante fondò il suo partito già dal 1998 quindi con ben 4 anni di anticipo rispetto a R.C. che ottiene il suo 2,2% in 1 solo mese dalla sua nascita!!!

Prosegue:"C’è stato il fallimento di una lista che non è riuscita a rappresentare, come avremmo voluto, le istanze dell’elettorato dell’Italia dei Valori";

anche qui a mio avviso non ci siamo: non è corretto, per i motivi sopra descritti, dichiarare il fallimento di R.C. con l'accusa di incapacità di rappresentanza; forse è stata proprio la gestione fallimentare di IDV del periodo antecedente alle elezioni,  da Ottobre 2012, dopo il caso Report, dopo gli arresti di Maruccio, capogruppo IDV Lazio,e a Dicembre 2012 quando vengono alla luce dal programma tv "Striscia la notizia" gli strani finanziamenti del segretario lombardo Piffari dimessosi pochi giorni dopo su richiesta del partito, fino agli scandali in Liguria per l'acquisto di lingerie e cibo per gatti coi rimborsi elettorali (http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1078467/scandalo-idv-in-liguria-lingerie-e-cibo-per-gatti-comprati-con-i-rimborsi-elettorali.shtml) di fine Gennaio.
Pertanto, secondo me, è proprio R.C. che potrebbe girare la stessa accusa a IDV cioè di aver incorporato un alleato politicamente perfettamente in linea coi princìpi e gli ideali, ma con un bagaglio pesante di recenti scandali che possono aver compromesso i risultati elettorali del nuovo progetto politico di Ingroia.

Il presidente Di Pietro e i suoi stretti collaboratori hanno evidentemente perso di vista, la volontà della base del partito - e questo lo dico da ex-militante- a cui si rivolgeva attraverso numerosi (e graditi) sondaggi interni fino al congresso di Settembre 2012: poi il partito nell'ultimo periodo,da quello appena antecedente alla campagna elettorale, ha evidentemente perso totalmente la bussola e ha deciso tutto dall'alto dell'ufficio di presidenza senza consultare l'opinione dei suoi iscritti.

Forse Di Pietro e IDV hanno pensato che confluire in RC potesse essere come gettarsi in una lavatrice: una buona mossa per uscire tutti puliti in breve tempo dai recenti casi di "mele marce".
Poteva anche essere una giusta mossa per non far pagare a tutto il partito la colpa di pochi, ma allora mi chiedo all'indomani del rinnego di IDV da RC: perchè lasciare Ingroia, dichiarare conclusa l'esperienza IDV (http://www.italiadeivalori.it/territorio/abruzzo/20833-con-le-prossime-amministrative-si-dichiara-conclusa-lesperienza-dellitalia-dei-valori)  e volere oggi una rinascita in un ennesimo soggetto politico dai princìpi e dalle proposte politiche paralleli a RC? Ma non è l'unione a fare la forza? Perchè il rinnego? Solo per le poltrone?
Attendo commenti, grazie.
stefan.rin@hotmail.it

venerdì 22 marzo 2013

Il Sindaco-Lotta alla Mafia: occorre una grande cultura civica

Sintesi del Sindaco di Settimo Milanese Massimo Sacchi:

1- La Memoria:
"un elenco spaventoso di oltre 600 vittime, persone come noi che sono morte per la lotta alla mafia"

2- L'iniziativa:
il Sindaco ricorda l'esistenza di un disegno di legge che giace nei cassetti della Camera, ma rende noto anche che, anche se forse non tutti lo sanno, la nostra regione ha fatto una legge nel 2011 (legge 2/2011) istituendo la data del 21 Marzo come Giornata in memoria delle vittime della mafia e  per la diffusione della cultura della legalità e suggerisce agli organizzatori e a tutti che la regione ha reso inoltre disponibile un fondo triennale di 500.000 €uro che potrebbero essere utilizzati per attività anche teatrali per diffondere il tema della lotta alla mafia.

3- Le "antenne alte"
Il Sindaco ricorda che è ormai noto che il fenomeno della mafia non è più concentrato solo al sud da tempo ma "è un tumore che riguarda anche i nostri territori del Nord-Ovest milanese"; ricorda i 154 arresti nel 2010 nel bollatese riguardanti l'inchiesta "Infinito".
Ricorda anche fatti accaduti nella nostra città legati al traffico degli stupefacenti che raccomandano di tenere le "antenne alte" in quanto i fatti accaduti fanno notare che la mafia ce l'abbiamo in casa e che occorre una grande cultura civica per imparare a conoscerla e non avere paura a contrastarla.







martedì 19 marzo 2013

E' ADESSO? ORGANIZZIAMOCI!!!

Pubblico di seguito il link sul sito di Rivoluzione Civile nel quale il presidente Ingroia, prendendo atto della crescente crescita del movimento e delle adesioni, indica a chi rivolgersi e come fare per organizzare la struttura e gli eventi che si vorrano creare.
http://www.rivoluzionecivile.it/2013/03/14/ora-passiamo-alla-fase-operativa-coordiniamoci-per-la-rivoluzione-civile/

lunedì 18 marzo 2013

Insieme per Settimo e le future generazioni

Per Francesca Scalabrini
Semplicemente...Grazie!
Non trovo un' altra parola più semplice e chiara per far capire quanto personalmente ho apprezzato la tua forte volontà di organizzare un evento tanto semplice quanto simbolicamente importante come una fiaccolata per mostrare la solidarietà alle vittime delle mafie anche nella nostra città.

Mi auguro che quella del prossimo giovedì 21 Marzo sia solo la prima di una lunga serie di fiaccolate riccorrenti contro la mafia ogni anno non solo a ricordo per la doverosa memoria delle vittime ma anche in prevenzione per le generazioni future in modo da offrire loro il buon esempio, in questo senso trovo fondamentale la presenza di tutte le autorità locali a sostegno della causa, senza dover poi dimenticare coloro che eroicamente anche oggi hanno il coraggio di denunciare e che quindi combattono attivamente la mafia.

Naturalmente il mio umile e personale ringraziamento va a quanti renderanno possibile tutto ciò grazie alla loro attiva collaborazione.

Giovedì 21 Marzo 2013: "Insieme per Settimo Milanese" e le future generazioni!

Stefano Rinaldi.

giovedì 4 ottobre 2012

NON SIAMO TUTTI COME FIORITO

Stamattina, un mio amico rispondendo con una battuta sul "caso Fiorito": "I soldi li avresti presi anche tu!"
Eppure rispondo al mio amico che non è sempre così, non siamo tutti come Fiorito, solo che i casi di onestà fanno meno audience e se ne parla quasi per niente.
Troppo facile dirti che,per esempio, Falcone e Borsellino hanno offerto la loro vita per la legalità e l'onestà?
Sì, troppo facile.
Allora ti mostro e condivido uno dei tanti articoli trovati nel web nel quale si racconta che, dopo aver trovato per caso portafogli, borse o intere cassette di sicurezza contenenti considerevoli somme di denaro, il ritrovatore ha onestamente  consegnato il denaro alla Polizia o ai Carabinieri.
Qui di seguito pubblico l'articolo che ho ritenuto con la migliore motivazione dal punto di vista del valore morale, infatti afferma:"La famiglia è più importante"


“UN ESEMPIO PER I FIGLI” – All’interno c’erano banconote e assegni dimenticati da un commerciante. Racconta la storia Alessandro Mognon sul Giornale di Vicenza:
Giovedì sera alle 19 è andato a fare un prelievo con il bancomat all’Ubi-Banco di Brescia in viale San Lazzaro 179, si è accorto che lo sportello della cassa continua a fianco, dove in genere negozianti e commercianti versano gli incassi della giornata, era aperto. «Dentro c’era qualcosa, un’altra cassettina in metallo grigia chiusa con una clip – racconta Bernardinello -. L’ho presa e mi sono guardato attorno per vedere se c’era qualcuno. Ma non ero tranquillo, siamo vicini alla zona del Campiello…». Non vede nessuno, scuote la cassettina e sente che c’è qualcosa. Apre, dà un’occhiata e intravede delle banconote. A quel punto bisogna decidere che fare: lasciarla lì e tanti saluti, portarsela a casa e consegnarla alla banca il giorno dopo, chiamare qualcuno. Il capostazione decide per una via di mezzo, anche perché di restare lì in strada di sera con quei soldi in ma non ne ha tanta voglia. «L’ho nascosta, sono salito in macchina e sono tornato a casa. Là l’ho aperta di nuovo e l’ho mostrata alla mia compagna, c’erano soldi e assegni, ma non li ho contati, non so neanche quanti fossero». Comunque la decisione è immediata: Alberto Bernardinello risale in auto e porta tutto dai carabinieri. I militari controllano e scoprono che la cassetta di sicurezza contiene 2800 euro in contanti ed altri 3400 in assegni. Venerdì mattina cassetta e contenuto vengono consegnati al referente dell’area commerciale della filiale dell’Ubi banca. Rapida verifica e si accerta che soldi e assegni sono di un commerciante che non si era accorto che la cassetta si era incastrata nella cassa continua. E che per quello lo sportello non aveva potuto chiudersi. Mail capostazione Bernardinello non ha pensato neanche un momento di tenersi i soldi? «Per qualche migliaio di euro? Io voglio dormire tranquillo. Beh, fossero stati 6-700 mila euro magari… Scherzo. Non ne vale la pena, la mia famiglia è più importante. E voglio che i miei figli crescano dritti. E adesso basta che ho i treni da controllare»

 

 

 

 
 

 


venerdì 28 settembre 2012

Ciao Leo!

Ciao Leo!
Sei stato un uomo straordinario, amico e maestro di vita.
Voglio semplicemente ringraziarti per la tua simpatia, avevi sempre voglia di scherzare e di giocare ma al contempo sapevi esser serio e professionale all'occorrenza.
Ti ho voluto bene come un fratello maggiore, anche quando, molto raramente, ci siamo incazzati (e poi subito fatto pace), tu mi vedevi sempre come un pischello, anche dopo che avevamo trascorso insieme 11 anni di vita lavorativa e compiuto ben 27 anni, infatti tu sei rimasto uno dei pochi che all'Idrostile continuava a chiamarmi "lo Stefanino".

Chi ha avuto la fortuna di conoscerti sapeva che eri un uomo corretto ed onesto, e queste non sono frasi "di circostanza" ma pura e sincera verità.
Hai sempre combattuto nella tua vita, nello sport, come esperto e appassionato di arti marziali, e negli ultimi anni mi tenevo sempre informato riguardo la tua lotta alla vita che hai saputo affrontare anche questa alla grande.

UNA FIRMA PER I NOSTRI FIGLI

Cos’ha fatto il governo Monti-Berlusconi-Bersani-Casini?
Ha cancellato la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa a fronte della sentenza di un giudice.
Uno sfregio destinato a penalizzare tutti i cittadini onesti e limitarne i diritti. Un regalo agli imprenditori spregiudicati.
Cosa vogliamo fare attraverso i referendum?
Restituire allo Statuto dei Lavoratori l’art. 18 nella versione originaria, per rispettare i principi della Costituzione e rendere esigibili le decisioni della magistratura.
Una firma per impedire i licenziamenti facili, dei padri e dei figli.

Articolo tratto da www.referendumlavoro.it  e condiviso da www.italiadeivalori.it